L’Anticristo è qui

La letteratura di viaggio mi ha sempre appassionato. Ho provato, molto tempo fa, ad abbozzare un piccolo diario del mio viaggio nel centro Italia. Quest’anno per le vacanze di Pasqua sono andato in Friuli – Venezia Giulia, e questo è il risultato. Lascio qui un piccolo assaggio, il link è in fondo alla pagina.

“Qui ad aspettare con me c’è una signora sulla settantina con capelli ramati tinti, non troppo alta, occhiali da sole. Commetto il fatale errore di chiedere “è qui che passa il pullman per Grado?” dove io mi sarei risposto: “certo, imbecille, c’è scritto «stazione autolinee», dove vuoi che passi?”.
In realtà, è una trappola. La signora comincia a parlare con accento barese, e una volta saputo delle mie origini calabresi mi rivela di avere avuto un marito proprio della mia città di origine, tragicamente scomparso qualche anno fa. Ora la signora vive a Terzo di Aquileia, e si lascia andare ad inquietanti considerazioni quali quella di “stare attento, che qua scippano, mio genero è poliziotto” e “si sa dove si nasce ma non si sa dove si muore”. Oltretutto, pare nemmeno l’autobus sia sicuro: mi racconta che l’autista si è dovuto fermare sulla strada per calmare dei ragazzi giusto tre giorni fa. Per tentare di cambiare discorso chiedo alla signora se torni mai a Bari, ma mi dice di no, che se andasse sarebbe solo per andare al cimitero – repetita iuvant – e quindi non va mai. Fingo di dover chiedere un orario per andare a Gorizia il giorno seguente, e aperte le porte della biglietteria mi si presenta una signora visibilmente seccata. Forse sarà l’orario postprandiale a rendere le persone irritabili. Mi chiede l’orario preciso di partenza, perché deve guardare sul computer. Siccome non lo so e la signora barese ha già cominciato ad importunare un altro ragazzo, smetto di chiedere informazioni dicendo che “controllerò io su internet”, per il sollievo della bigliettaia che non appena mi vede uscire dalla porta, chiude tutto. Esco fuori evitando ogni tipo di contatto visivo con la rossa barese, e siccome il giovane sta fumando, lei lo avvisa dei pericoli del fumo dicendo che suo marito è morto proprio per le sigarette, e lo invita a smettere. Il ragazzo si lascia andare ad argomenti generici come “eh, è un vizio legalizzato” che sfociano in altrettanto generiche lamentele come quella dello “Stato ladro” che è da sempre un must nella Penisola”.

Ed eccovi il link: L’Anticristo alla fermata del 6

Buona lettura!

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